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sabato 31 ottobre 2015

Cosa c'entra Adinolfi con la vita romantica dei vostri personaggi femminili


Mario Adinolfi è noto per un sacco di cose. Qualcuno l'ha chiamato il nuovo leader degli ultracattolici, e come ogni buon ultracattolico è un signore divorziato, risposatosi a Las Vegas e impegnato in una lucrativa carriera di giocatore di poker. Semplifichiamo: se Adinolfi fosse un pg, i suoi compagni di gioco sarebbero divisi tra chi direbbe che è "caratterizzato male e incoerentemente" e chi lo riterrebbe troppo simpa. Protagonista indiscusso del Family Day e ottimo atleta dello sport dell'inventa il complotto, ha detto un sacco di cose. Davvero tante (qualcuno argomenterebbe: troppe). Tra le tante/troppe cose che ha detto, è finita anche la tesi (no, scusate: verità biblica) secondo cui la donna dovrebbe essere mite e sottomessa al suo uomo.

Il compito di Adinolfi è dire adinolfate, ma i suoi commenti si inseriscono in un dibattito più ampio che travalica i confini di piazza San Giovanni e chiama a sé più componenti della società, fino a raggiungere il mondo dello spettacolo e dell'intrattenimento. Vi piacciono i film? Se la risposta è sì, potreste forse aver notato quanti di essi non abbiano scene in cui due personaggi femminili dotati di un nome proprio parlino tra loro di un qualsiasi argomento che non sia un uomo. Solo recentemente una piccola parte di Hollywood sta provando a movimentarsi per comprendere nei film personaggi femminili interessanti e sfaccettati, disegnati a tutto tondo e non solo in funzione del protagonista maschile (la figlia, la moglie, la suocera, l'amante...).

 




Ritratto del cristiano timorato.

Il gioco di ruolo è intrattenimento, e lo è anche il play by chat. Nel tempo è stato paragonato a molte cose: scrivere un libro a più mani, fare teatro d'improvvisazione, giocare da tavolo o anche tutto tranne giocare da tavolo. Per me l'investimento che ho nel giocare a un play by chat è una versione un po' più interattiva della passione con cui guardo una serie tv molto avvincente: mi immergo nell'ambientazione, mi affeziono ai protagonisti e non so mai con sicurezza cosa accadrà nella puntata successiva. Ma proprio perché il PbC è così vicino al mondo dell'intrattenimento narrativo, può spesso soffrire dei suoi stessi difetti, delle sue tropes più scontate e dei suoi cliché e stereotipi sessisti.

Ho incontrato in gioco un sacco di splendidi personaggi femminili, ma ne ho anche incontrati tanti con connotazioni alla Mary Sue e vite interiori appiattite ai drammucoli con il love interest della settimana. A descrizioni caratteriali in scheda che definivano il personaggio femminile "forte", corrispondevano chilometri e chilometri di walls of text in chat su come la vita di quella determinata donna non avrebbe avuto senso senza il suo fidanzato. E seppure non stia dicendo che la componente relazionale-romantica dei nostri personaggi vada buttata via, credo anche che non dovrebbe essere l'unico o il principale elemento attorno al quale ruoti il gioco.

Alcuni potrebbero considerarla una questione di lana caprina. Io trovo che ogni angolo della cultura dell'intrattenimento abbia la responsabilità di offrire rappresentazioni fedeli e variegate delle donne come esseri umani con pregi, difetti e motivazioni indipendenti, e non solo come oggetti del desiderio sessuale maschile o familiari del protagonista. Da qualche parte ho letto che le storie che consumiamo (e, in questo caso, che produciamo noi stessi) modellano il mondo che ci circonda. Un po' come dire: il vodka martini agitato, non mescolato, sarebbe considerato un cocktail così cool se non fosse James Bond a ordinarlo? Creare personaggi femminili interessanti, oltre a rendere il gioco più divertente, inserisce nell'immaginario fantastico nuovi approcci, visioni originali della femminilità e nuove suggestioni collettive. Se racconti la storia di come Katniss Everdeen dà una scossa allo status quo, stai dicendo che le donne possono fare la rivoluzione. Il massimo che ti potrà dire La bella addormentata nel bosco è di stare tranquilletta, che ad affrontare draghi, corvi e mostriciattoli ci penserà un principe tronfio con cui hai parlato mezza volta.

Sul come fare un personaggio femminile interessante, senza cadere in clichè triti e ritriti, qualche idea ce l'ho. La esporrò probabilmente in uno dei prossimi post della rubrica "Sarà ideologia gender?" (sarcasm alert, people).

E voi ci siete andati, al Family Day? Siete dalla parte di Adinolfi? Avete mai incontrato o creato una Mary Sue con la sindrome dell'abbandono? Raccontatemelo nei commenti, ma prima beccatevi questo capolavoro creato nell'ambito della Hawkeye Initiative.

Se Wolverine venisse disegnato come le supereroine dei fumetti.



9 commenti:

  1. Troppe cose insieme, forse. Però la Hawkeye Initiative è fantastica: mai vista una raccolta di pinup così vasta (come sarebbe a dire "non è quello lo scopo")

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  2. parliamo piuttosto di una cosa seria: fare il PK contro Adinolfi è contrario al regolamento?

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    1. la sua sola immagine mi fa venir voglia di strangolarlo col cordone ombelicale di un feto abortito.
      /fine immagini raccapriccianti

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    2. Mù, certa gente ha bisogno di un catalizzatore delle proprie paure. Proprio oggi ho visto un'Amaca di M.Serra proprio sull'argomento.
      Se non è il pokerista sarà un altro. E che sia il pokerista è anche un bene, perché un comunicatore di talento potrebbe fare danni inenarrabili.

      Invece Jan... Si vede che sei sbarba. "Troppo simpa"? Ma con chi diavolo giochi?

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    3. Mu', non posso darti torto, ma te lo darò se Adinolfi mi contatterà per spennare gli Uccellacci a causa delle tue vivide immagini raccapriccianti!

      Quartz, io Adinolfi o Adinolfi-like personaggi non li sopporterei. Mi riferivo più alla tendenza di definire grandi o geni giocatori che fanno personaggi "strani" per la media del PbC, pure se magari quei personaggi sono una cacata (ora che ci penso, diventerà probabilmente l'argomento di uno dei prossimi post).

      Ho davvero scritto troppe cose? Io temevo di averne scritte troppo poche, ma se vai a scarnificare il discorso il concetto fondamentale rimane uno soltanto.

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    4. Dici che me la considerano minaccia aggravata dall'uso di un feto?
      Nel qual caso, prometto di risarcirti.

      Comunque, no, secondo me invece il post era equilibrato. v_v

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    5. Si che si è capito l'argomento. È che hai fatto un intro postmoderna alla Simpson, come a far capire che parli di una cosa e poi ne dici un'altra.
      (Il problema è semmai quanto gli appelli all'intelligenza intercettino intelligenze)

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    6. Più che appelli all'intelligenza credo siano più spunti di conversazione e appelli all'acquisizione di punti di vista differenti. Cioè, chiariamoci: "il mio, il mio!"
      (Ma dubito che qualche lettore degli Uccellacci venga qui a cercare verità assolute).

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  3. Mi piaceva condividerlo, perché merita

    http://www.lercio.it/adinolfi-vince-100mila-euro-con-una-coppia-di-donne-e-cambia-idea-sulle-unioni-civili/

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